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SI DETRAE O SI DEDUCE ?

24
Mar, 2023

Ogni anno quando il calendario ci indica che è tempo di denuncia dei redditi, parte la corsa al recupero delle spese sostenute nell’anno precedente: da quelle sanitarie,  agli interessi passivi sul  mutuo prima casa , l’abbonamento del bus , le spese sportive dei nostri figli e quelli per la loro istruzione ma anche i contributi previdenziali pagati per una forma pensionistica non obbligatoria, e da non dimenticare le  spese relative ai tanto amati ed odiati lavori per ristrutturare le nostre case. Insomma,  veramente tanti documenti da cercare, recuperare.

Ma tutte queste spese ci danno lo stesso beneficio fiscale ?

Sentiamo spesso parlare di spese detraibili e spese deducibili da inserire nella dichiarazione dei redditi e spesso li confondiamo come sinonimi, ma se pur vero che entrambi possono produrre un alleggerimento sulle tasse non sono concetti sovrapponibili.

Cerchiamo quindi  di mettere ordine, così  da capire quali spese ci possono far risparmiare di più in termini di pagamento di tasse.

In linea generale vale la regola che il fisco permette al contribuente di ottenere degli sconti  sulle imposte dovute scaricando una serie di spese detraibili o deducibili disciplinate dal TUIR o altre disposizioni di legge.

Spese detraibili: sono quelle spese per le quali è riconosciuta una detrazione dall’imposta lorda calcolata sul reddito imponibile. Tale detrazione è determinata in relazione a percentuali e franchigie stabilite dalle legge. vi riporto un paio di esempi che possono farci comprendere meglio come funzionano tali spese:

interessi passivi sui mutui prima casa. Se in un anno solare un contribuente spende per interessi passivi su detti mutui € 15.000  il fisco italiano permette una detrazione massima del 19 % su 4000 euro, in caso di mutui prima casa cointestati  tra 2 soggetti il calcolo è il 19 % sul limite massimo di € 2000 euro. 

spese sanitarie. Se il un anno solare un contribuente spende per acquisto di farmaci € 1000.00 il fisco italiano permette una detrazione di tale spesa del 19% sul  totale calcolato meno l’applicazione della franchigia di € 129,00 quindi ( 1000-129) *19%)…

 

Per tutte le spese detraibili e deducibili vale il principio di cassa, cioè  sostenute nell’anno solare precedente all’anno in cui si redige il 730 o modello redditi PF.

Cerchiamo  ora di approfondire  alcuni aspetti generali delle spese detraibili, in modo da comprenderle meglio: Se un contribuente ha incapienza reddituale, cioè quando l’imposta dovuta è inferiore alle detrazioni alle quali si ha diritto, la parte di detrazione che supera l’imposta non può essere rimborsata; l’eventuale eccedenza viene quindi persa, non potendo essere chiesta a rimborso né portata in detrazione nel periodo d’imposta successivo;
Altra impostante regola generale è che La detrazione spetta solo se gli oneri e le spese restano effettivamente a carico di chi li ha sostenuti; pertanto:

  • se le spese sono state rimborsate per intero, la detrazione non spetta;
  • se invece il rimborso risulta inferiore alla spesa sostenuta, la detrazione va calcolata solo sulla parte non rimborsata;
  • se il rimborso riguarda oneri sostenuti in anni precedenti per i quali il contribuente ha già fruito della detrazione, le somme rimborsate vanno assoggettate a “tassazione separata”. E’ anche possibile portare in detrazione le spese per familiari fiscalmente a carico  , ad esempio le spese sanitarie, i premi di assicurazione, le spese per la scuola, l’università, per lo sport dei figli.

Dall’anno d’imposta 2020 la detrazione dall’imposta lorda nella misura del 19% degli oneri, spetta a condizione che tale spesa sia stata sostenuta tramite pagamenti tracciabili ,( bonifici bancari e postali o tramite bancomat e carte di credito o assegni ) sono escluse da tale modalità di pagamento solo ’acquisto in farmacia relativo a farmaci e pagamenti  fatti nelle strutture sanitarie pubbliche o sanitarie private  ma accreditate al Servizio Sanitario Nazionale.

Spese deducibili:  sono quellespese  per le quali  è riconosciuta una deduzione dal reddito complessivo  generalmente  non calcolata sull’intera spesa sostenuta ma su di un ammontare massimo fissato dalla legge. Come ad esempio  le spese versate per i contributi a forme pensionistiche complementari che il fisco stabilisce in deduzione dal reddito in misura massima di 6000, 00 . 

Cerchiamo di comprenderle meglio attraverso alcuni aspetti generali:

La deduzione spetta solo se gli oneri e le spese restano effettivamente a carico di chi li ha sostenuti:

  • se le spese sono rimborsate per intero, la deduzione non spetta;
  • se il rimborso è inferiore alla spesa sostenuta, la deduzione è calcolata solo sulla parte non rimborsata;
  • se il rimborso riguarda oneri sostenuti in anni precedenti per i quali si è già beneficiato della deduzione, le somme rimborsate vanno assoggettate a “tassazione separata”;

La deduzione nella maggior parte dei casi può essere fruita solo nel limite del reddito complessivo per cui l’eventuale eccedenza non può essere chiesta a rimborso, né portata in deduzione nel periodo d’imposta successivo.

La deduzione spetta anche se sostenute nell’interesse di familiari “fiscalmente a carico” (es. contributi previdenziali ed assistenziali, contributi e premi per forme pensionistiche complementari e individuali). Un impostante informazione da sapere è  che  per le spese mediche e di assistenza specifica per le persone con disabilità, la deduzione viene riconosciuta anche quando le spese sono state sostenute nell’interesse di familiari non “fiscalmente a carico”.

Concusioni :

In maniera semplificativa possiamo dire che: il reddito imponibile è quel reddito sul quale vengono applicate le imposte, e può essere definito come  l’ammontare di reddito determinato sottraendo al reddito complessivo eventuali oneri deducibili sostenuti 

Inoltre mentre il valore degli oneri deducibili produce effetto direttamente sul reddito imponibile, la detrazione viene operata in seconda battuta sull’imposta lorda da pagare

Le deduzioni fiscali sono delle agevolazioni che concorrono direttamente a determinare il reddito imponibile ovvero quello che verrà utilizzato nel calcolo dei tributi. La somma derivante dalle spese  deducibili infatti deve essere sottratta direttamente al reddito complessivo,  ciò che ne deriverà sarà una certo ammontare di reddito (il reddito imponibile) da usare come base per il calcolo della somma da versare al fisco.

Esempio :

Poniamo il caso di una persona con reddito di 35.000 € che  usufruisce di una deduzione d’imposta per previdenza complementare pari ad € 2000 allora il suo reddito imponibile ai fini Irpef equivarrà a 33.000 euro. Solo a questo punto interverranno gli effetti delle detrazioni, che dovranno essere calcolate non sui 35.000 euro iniziali, ma sui 33.000 dei reddito imponibile a cui sono state applicate le relative deduzioni.

Va ricordato che tali spese essendo disciplinate dal TUIR e disposizioni di legge sono spesso soggette a modifiche e quindi per non perdere tali benefici fiscali è bene rivolgersi a chi offre un assistenza fiscale continua, a cui potersi rivolgere nel momento in cui state effettuando la spesa che se bene consigliati vi farà risparmiare in termini di tasse .

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